Uno scarafaggio su Interrail
Eccola lì, in piedi sulla porta con il suo gigantesco zaino, che si avvia verso la stazione. Da dietro, sembrava che a salire sull'Interrail fosse un animale strisciante e non mia figlia di 17 anni. Un'immagine metaforica, la figlia che si porta dietro tutto ciò che le serve per la libertà - due settimane alla partenza, presto una vita intera.
Sono sempre stata una grande mina vagante: la figlia va a scuola? Fantastico! Ha una sua cerchia di amici? Ottimo! Esce? Mi fido di lei. Ma l'adolescenza ha un significato speciale nella serie di queste fasi di sviluppo. Le ragazze diventano donne e si staccano dalle loro madri. Questa è l'idea.
Tuttavia, è anche noto che l'adolescenza è un periodo in cui le ragazze non solo perdono l'innocenza dell'infanzia, ma anche gran parte della loro autostima. Ma anche gran parte della loro autostima. Mentre una volta volevano diventare piloti, veterinari o naturalisti, improvvisamente pensano di essere incapaci di farlo. Perché pensano di essere troppo grasse o credono di non avere abbastanza bei capelli o si sentono poco amate.
Finché non si fa sentire, devo pensare che tutto vada bene.
Perché? È un periodo in cui tutto cambia. Nuova scuola, nuovi amici, nuove esigenze, nuovo corpo, nuovo ruolo nella società. E come se non fosse già abbastanza impegnativo, oggi si aggiunge la pressione dei social media: Avere un bell'aspetto, fare grandi cose, avere amici è sempre stato l'obiettivo degli adolescenti.
I social media dovrebbero rendere il successo misurabile: chi ha quanti amici, chi riceve quanti like? Numerosi studi suggeriscono che la pressione è aumentata e rende insicure soprattutto le ragazze.
Lasciarsi andare senza glugging
Cosa possono fare le mamme? Idealmente, dovrebbero fornire supporto senza creare nuovi problemi. Ma non è così semplice. Certo, si può rassicurare la figlia che non è affatto grassa, ma bella e intelligente, ma questo può anche avere effetti negativi. La figlia potrebbe sentirsi incompresa o rendersi conto che l'aspetto è estremamente importante. Io cerco di fare quello che raccomandano gli esperti: essere presenti e ascoltare senza interferire troppo, essere disposti a parlare, ma intervenire solo se richiesto.
Voglio che mia figlia faccia le sue esperienze da sola, senza pensieri e senza le richieste digitali di sua madre.
E così me ne sto lì con il cellulare in mano, a guardare le foto Insta del viaggio di mia figlia, cercando sempre di mettermi in contatto via WhatsApp: Sei arrivata? Com'è l'alloggio? Cosa stai facendo? Hai bisogno di qualche consiglio? Ma non scrivo nulla di tutto questo. Non voglio farle pesare le mie preoccupazioni di madre.
Finché non si fa sentire, devo pensare che tutto vada bene. Dovrebbe fare le sue esperienze, senza pensieri e senza le richieste digitali di sua madre. Così immagino la mia piccola figlia gattonare per l'Europa e spero di fare tante belle esperienze e non vedo l'ora di poterla riprendere dopo due settimane.