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I bambini e i gatti sono i veri maestri della corona

Tempo di lettura: 2 min

I bambini e i gatti sono i veri maestri della corona

Le uniche due cose che ho imparato finora in questa crisi della corona sono i miei figli. E dai miei gatti.

Prima di tutto i bambini. Non so se sia il fatto che il virus ovviamente non colpisce così duramente i bambini, o se non si rendano conto della gravità della situazione, o se semplicemente si divertano a non dover più andare a scuola, ma stanno prendendo sorprendentemente bene l'isolamento.

Certo, come bambini della classe media con una stanza tutta loro non se la passano male, ma l'atteggiamento spensierato con cui affrontano la nuova situazione mi fa riflettere. All'inizio ero sorpresa, persino irritata dalla loro disinvoltura, ma ora penso: è forse questa la tanto decantata resilienza? La capacità di essere ancora in grado di sorridere di fronte a una crisi?

Al contrario, dovete organizzare la vostra vita qui e ora in modo tale che vi piaccia vivere.

Mentre cercavo faticosamente di spiegare alla più giovane come moltiplicare per il valore reciproco, lei a sua volta sembrava trasmettermi qualcosa di fondamentale: Non si tratta di come vogliamo vivere quando il mondo funzionerà di nuovo. Non bisogna pianificare le cose per la vita dopo. Non bisogna superare la quarantena con saggezza. Non si deve sperare che prima o poi finisca. Al contrario, bisogna organizzare le cose qui e ora in modo da godersi la vita. Naturalmente non ha detto questo. Ma lo ha vissuto.

Friedrich Nietzsche ha un bellissimo pensiero secondo il quale non tutti i fini sono obiettivi. La fine di una melodia, per esempio, non è la sua meta; ma comunque: se la melodia non ha una fine, non ha raggiunto la sua meta. Bello, non è vero?

In quel momento ho deciso di essere felice per qualcosa ogni giorno per il resto della mia vita.

Diventa un gatto!

La seconda consapevolezza viene dai miei gatti. Indipendentemente da ciò che si pensa di questi animali, bisogna riconoscere loro una cosa: sono calmi. Si accoccolano con la zampa sul viso e si addormentano. Non fanno nulla tutto il giorno e sono completamente in pace con se stessi. Dopo circa due settimane, durante le quali non avevo fatto quasi nulla ed ero completamente stressata, ho capito che c'era un messaggio segreto dietro a tutto questo: siate come noi! Diventa un gatto!

Il vicino di ufficio di Mikael Krogerus non rispetta la distanza minima. (Immagine: zVg)
Il vicino di ufficio di Mikael Krogerus non rispetta la distanza minima. (Immagine: zVg)

E infatti. Ben presto abbiamo iniziato a dormire più a lungo. La sveglia suonava alle 8.30 e alle 23 eravamo già a letto. 9 ore di sonno, quando è stata l'ultima volta che ho dormito così? A un certo punto ho iniziato a sdraiarmi anche all'ora di pranzo. Non era una fuga. Non era una fatale chiusura degli occhi di fronte alla sofferenza del mondo. Era solo quello che mi aveva detto il gatto: se dormi, non puoi fare nulla di male.

Questo testo è stato pubblicato originariamente in lingua tedesca ed è stato tradotto automaticamente con l'ausilio dell'intelligenza artificiale. Vi preghiamo di segnalarci eventuali errori o ambiguità nel testo: feedback@fritzundfraenzi.ch