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Educazione orientata ai bisogni: il nostro tema di giugno

Tempo di lettura: 2 min

Educazione orientata ai bisogni: il nostro tema di giugno

Il tema è molto dibattuto e le opinioni al riguardo sono contrastanti. Qual è alla base questo stile educativo? Come può essere applicato in modo efficace? La vicedirettrice Evelin Hartmann vi presenta il dossier «Educazione orientata ai bisogni» e altri temi trattati nel numero di giugno, in uscita mercoledì 4 giugno 2025. È possibile ordinare la rivista anche online.
Testo: Evelin Hartmann

Immagine: Mara Truog / 13 Photo

Recentemente una mia amica mi ha detto che quando sente una madre dire che vuole educare il proprio figlio in modo coerente e orientato ai suoi bisogni, lei drizza subito le orecchie. «L'argomento viene spesso presentato in modo così errato che genitori e figli si sentono completamente sopraffatti», ha affermato la mia amica.

La sua affermazione mi ha stupito. Lei stessa ha dei figli ed è consulente educativa. Perché una madre, esperta nella pratica quanto nella teoria, mette in discussione un approccio educativo che consiste nel riconoscere e prendere sul serio le molteplici esigenze di un bambino?

Molti genitori pensano che il bambino debba rimanere al centro della loro attenzione anche quando desidera diventare più autonomo.

Ma lei non è l'unica a nutrire scetticismo. La mia collega Michaela Davison ha approfondito la questione, cercando di capire a cosa si ricolleghi la critica all'educazione orientata ai bisogni e se sia giustificata. Le sue conclusioni sono state raccolte nel nostro dossier «Di cosa hai bisogno?».

Tanto per cominciare: i numerosi consigli accattivanti e promettenti, spesso condivisi sui social media, si basano su un malinteso fondamentale. Molti genitori pensano infatti che il bambino debba rimanere al centro della loro attenzione anche quando desidera diventare più autonomo. Come si può quindi orientarsi correttamente ai bisogni del bambino? Rispondiamo a questa e ad altre domande nell'ultimo dossier.

Mia figlia ha ricevuto il suo primo cellulare per il suo dodicesimo compleanno. E, sinceramente, è una sfida per noi. Ci sono molte discussioni sulle regole da seguire con il cellulare. E mi chiedo: «Devo sentirmi questo ogni giorno?»

«Sì, è necessario!», mi ha risposto Daniel Wolff, formatore digitale, a cui ho posto questa domanda nella nostra intervista mensile, aggiungendo un punto esclamativo alla fine della risposta, come ha fatto con molte altre. Il padre di tre figli lo sa per esperienza personale e grazie ai workshop che tiene nelle scuole . Qui ha constatato che molti bambini vengono confrontati troppo presto con contenuti che li turbano, secondo Wolff.

Educazione orientata ai bisogni: il nuovo opuscolo
È possibile ordinare l'ultima edizione qui.

Auguro a voi, care lettrici e lettori, tanti momenti di scoperta con questo numero e spensierate prime giornate estive.

Cordiali saluti,
Evelin Hartmann

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Questo testo è stato pubblicato originariamente in lingua tedesca ed è stato tradotto automaticamente con l'ausilio dell'intelligenza artificiale. Vi preghiamo di segnalarci eventuali errori o ambiguità nel testo: feedback@fritzundfraenzi.ch