3 esercizi per affrontare le preoccupazioni in modo rilassato
Come mamma o papà, vi preoccupate spesso e avete mal di pancia per questo? Ecco tre brevi esercizi per aiutarvi.
Esercizio di riflessione 1: Fiducia nella vita - antidoto alla paura
Per contrastare la paura, abbiamo bisogno di un sano ottimismo nei confronti della vita. Una fiducia fondamentale nella vita fa parte della nostra resilienza, della nostra capacità di affrontare le situazioni avverse della vita. Essere consapevoli dei nostri successi e delle nostre esperienze positive rafforza la nostra fiducia nella vita. Questo non significa solo i grandi successi della vita, ma anche le piccole cose.
Ponetevi le seguenti domande:
- Quali esperienze positive ho già fatto?
- Di cosa sono orgoglioso?
- Per cosa sono grato?
- Quali ostacoli ho già superato nella mia vita?
- Dove qualcosa è andato inaspettatamente bene nella mia vita?
- Quali coincidenze sono state positive per me?
- Che cosa ho raggiunto?
- Chi mi ha sostenuto?
Quali aiutanti ho avuto? - Chi sono stato in grado di aiutare?
- Che cosa mi riesce bene come mamma o papà?
- Quali punti di forza hanno i miei figli?
- Dove posso fidarmi di loro?
- Quale contributo ho dato affinché diventassero persone fantastiche?
I tesori della nostra biografia di successo ci aiutano a mantenere una certa forza interiore per non crollare completamente di fronte alle preoccupazioni, ma sapere: «Posso fare qualcosa per questo.
contrastarlo».
Esercizio di riflessione 2: la paura del bambino
Questo esercizio di riflessione non serve a sopprimere o bloccare la paura. Non possiamo assolutamente farlo. Piuttosto, l'esercizio è un invito a confrontarci con le nostre paure e ad affrontarle.
Domanda 1: Quanto è forte la mia paura per il mio o i miei figli? Create una scala che va da 0 (nessuna paura) a 100 (sono paralizzato dalla paura). Segnate intuitivamente una croce sulla scala. (A proposito, a volte abbiamo più paura di un figlio che dell'altro. Questo significa che se avete due o più figli, potete mettere una croce in un punto diverso per ogni figlio).
Domanda 2: Cosa alimenta la mia paura? Come nascono i numeri sulla bilancia?
Domanda 3: Cosa mi toglie la pressione? In altre parole: perché non sono ancora arrivato a 100? Cosa alimenta i miei sentimenti positivi e la mia fiducia?
Domanda 4: Qual è la mia conclusione?
Esercizio di riflessione 3: contrastare l'eccessiva sorveglianza
Siete tra i genitori che preferiscono controllare il proprio figlio 24 ore su 24? Allora vorremmo suggerirvi due idee per aiutarvi a smettere.
- In un momento di tranquillità, concentratevi sulle vostre preoccupazioni e sulle paure forse inespresse. Chiedetevi da dove deriva il vostro grande bisogno di controllo. Potreste ricordare esperienze che vi hanno fatto sentire insicuri da bambini e in cui non vi sentivate sufficientemente protetti. Chiedetevi se le vostre preoccupazioni corrispondono alla realtà e sono appropriate.
- Il secondo suggerimento riguarda il presente: distogliete l'attenzione da vostro figlio e tornate a essere «interessanti per voi stessi». Trovate un campo di attività in cui potete mettere a frutto le vostre capacità: una posizione di volontariato o un hobby. Può sembrare sorprendente in questo contesto, ma se vi appassionerete a qualcosa, vi preoccuperete meno di vostro figlio e darete alla relazione la distanza di cui ha bisogno.
Fonte: Questi e altri esercizi si trovano nel libro «Il calore del nido che mette le ali. Dare sostegno e libertà - come educare senza educare» di Stefanie Stahl, Julia Tomuschat