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L'odio in rete

Tempo di lettura: 3 min

L'odio in rete

Ilcyberbullismo non è un reato banale, ma può essere perseguito penalmente. Cosa devono fare i genitori se il loro figlio è vittima di cyberbullismo?
Testo: Virginia Nolan

Foto: Christina Strehlow/DEEPOL/Plainpicture

«Ti ho preso una corda», dice il messaggio che Anna riceve su WhatsApp la sera. Più tardi, nella chat di classe arriva la notizia: «Anna è la più brutta!». La cosa va avanti così fino a notte fonda. Anna spegne il cellulare, ma i suoi pensieri non funzionano: il sonno tarda ad arrivare.

Quando una persona viene deliberatamente insultata, minacciata, esposta o molestata su Internet o tramite i social media per un lungo periodo di tempo, si parla di cyberbullismo. Gli studi hanno dimostrato che il cyberbullismo e le altre forme di bullismo di solito si verificano in parallelo.

In altre parole, chi è un bersaglio su Internet lo è anche nella vita scolastica di tutti i giorni. Il cyberbullismo non è quindi una nuova forma di bullismo, ma una forma estesa di bullismo tradizionale. Tuttavia, ci sono alcune differenze fondamentali:

  • Il cyberbullismo crea una distanza dalla vittima: gli autori non devono guardarla negli occhi e possono agire in modo anonimo. Questo li disinibisce e rafforza l'impotenza della vittima.
  • Il pubblico può guardare da qualsiasi luogo.
  • Il cyberbullismo lascia tracce: video, foto e commenti di odio non possono mai essere completamente cancellati.
  • Le vittime non hanno un luogo dove rifugiarsi. Gli attacchi non si fermano dopo la scuola, ma continuano tramite computer o smartphone.

Le vittime del bullismo spesso rimangono in silenzio per molto tempo, indipendentemente dal fatto che vengano molestate a scuola o online. Il Servizio Prevenzione Crimine (PSC) consiglia quindi ai genitori di prestare attenzione ai cambiamenti di comportamento dei figli e di affrontarli tempestivamente. Cosa fare se vostro figlio è effettivamente alla gogna su Internet? Il PSC raccomanda ai genitori quanto segue:

  • Conservare le prove degli attacchi: Stampare i siti web, salvare i dialoghi delle chat, non cancellare in nessun caso i messaggi di testo o gli MMS che potrebbero indicare l'autore del reato.
  • In caso di cyberbullismo, gli esperti consigliano di contattare i genitori degli autori. Perché se ulteriori bugie e immagini si diffondono in rete, è difficile rimuoverle.
  • Discutere il caso con l'insegnante di classe e, se possibile, con i servizi sociali della scuola. Insistere affinché anche la scuola si occupi del caso.
  • Informare la polizia se le aggressioni non cessano immediatamente.
  • Cercare aiuto esterno presso i centri di consulenza per le vittime o per i giovani.

Sebbene in Svizzera non esista un articolo di legge sul cyberbullismo, "esistono numerose disposizioni nel Codice penale svizzero che consentono di ritenere gli autori responsabili", afferma l'SKP.

È il caso, ad esempio, degli attacchi online che costituiscono reati come minacce, coercizione, diffamazione o calunnia. Inoltre, in Svizzera l'età della responsabilità penale inizia relativamente presto, a dieci anni.

L'SKP consiglia a genitori e insegnanti di incoraggiare bambini e ragazzi a confidarsi con gli adulti in caso di cyberbullismo, a prescindere dall'episodio, ma anche di informarli delle conseguenze legali che gli autori possono aspettarsi.

«Quando le parole fanno male»

Die Stiftung Elternsein, Heraus­geberin des Schweizer Eltern­magazins Fritz+Fränzi, engagiert sich mit ihrer Kampagne «Wenn Worte weh tun» gegen Cyber­mobbing. Mit Videos, Anzeigen, Radiospots und ­interaktiven Massnahmen will die Stiftung die Öffentlichkeit in der Deutschschweiz für dieses wichtige Thema sensibilisieren und auf die gefährlichen Folgen von Cybermobbing aufmerksam machen. Unterstützen Sie die Kampagne mit Ihrer Spende. Alle Informationen unter: www.elternsein.ch/cybermobbing

Questo testo è stato pubblicato originariamente in lingua tedesca ed è stato tradotto automaticamente con l'ausilio dell'intelligenza artificiale. Vi preghiamo di segnalarci eventuali errori o ambiguità nel testo: feedback@fritzundfraenzi.ch