«Ho pensato di prendermela comoda»
Rinunciare alle responsabilità non è facile. Simone Steiner e Paolo Boni spiegano come stanno crescendo le loro due figlie per renderle indipendenti.
Paolo: «Zoe sta raggiungendo un'età in cui l'assunzione di responsabilità sta diventando di attualità, con compiti come il riordino della stanza o la preparazione del bar».
Ho deciso di lasciare che anche Zoe si incagli.
Simone: «L'insegnante ci ha consigliato di lasciare che Zoe si occupi del materiale scolastico. Ma se non glielo ricordassimo, dimenticherebbe quello che deve portare con sé. Ho deciso di lasciarla libera di tanto in tanto. Poi sarà lei a pagarne le conseguenze. Quando si tratta di compiti, spesso dimentichiamo di chiedere se c'è ancora qualcosa da fare. A volte deve finire qualcosa all'ultimo minuto, la sera».
Paolo: «Beh, io ho avuto ancora problemi a organizzare il mio tempo quando ho iniziato l'università. I bambini a volte hanno bisogno di una guida, alcuni, tra cui Zoe, un po' più di altri».
Simone: «Per esempio, prepariamo i vestiti delle bambine al mattino. Mi sembra che sia necessario, perché altrimenti Zoe andrebbe a scuola con un maglione di lana al caldo, come aveva intenzione di fare di recente».
Come genitore, devi insistere, insistere sulle cose. Non sempre si ha l'energia per farlo.
Paolo: «Le ragazze sono abituate a questo servizio. Zoe si mette quello che abbiamo preparato, mentre Luna comincia a fare i capricci. Forse dovremmo starne più fuori. A volte, come genitori, si interviene per evitare discussioni. In quanto genitore, sei costantemente impegnato a ripulire i bambini. Se si vuole che i bambini lo facciano da soli, bisogna insistere e insistere. Non sempre si ha l'energia per farlo».
Simone: «Riordinare la stanza di Zoe funziona abbastanza bene. Luna è ancora troppo piccola».
Paolo: «Da un lato sarei contento se le ragazze fossero un po' più indipendenti, ma dall'altro l'idea mi spaventa. Pensavo di essere un padre rilassato, che si sarebbe rilassato quando le bambine sarebbero andate per conto loro. Ma non è così, e questo mi stupisce. Mia madre aveva 20 anni quando sono nato, ho avuto molta libertà e l'ho sfruttata al massimo, finché non mi sono rotto il quinto osso».
Simone: «Sono stato indipendente molto prima delle nostre ragazze. Mia madre era un genitore single, non c'era altro modo. Ma io cerco di incoraggiare le mie figlie: Zoe, per esempio, fa i cinque minuti di autobus per andare a lezione di acrobazia da sola. Non vuole ancora farlo. D'altra parte, le piace stare a casa da sola per un'ora».
Paolo: «Zoe è molto cauta nelle cose nuove. A volte vorrei che avesse più fiducia in se stessa. Spesso mi preoccupo per Luna perché i rischi non la spaventano. È una temeraria e si è già rotta una gamba. Di recente, voleva appendersi a testa in giù alla struttura di arrampicata, a un'altezza di quattro metri!».