Ansia da scuola: «La mattina mi sentivo già male a casa».
Mia* vive nel cantone di Berna e ha 9 anni. Non ha fratelli e sorelle. I suoi genitori lavorano entrambi. Suo padre Andreas* lavora da casa e ha potuto occuparsi di Mia quando è dovuta rimanere a casa più a lungo a causa di una malattia. Quando, dopo la guarigione, non ha più voluto andare a scuola, ha reagito bene, dice.
* Nomi modificati dalla redazione
Mia: "Lo scorso inverno non sono potuta andare a scuola per molto tempo perché ero malata. Poi tutto è stato strano. La mia migliore amica improvvisamente preferiva giocare con gli altri bambini rispetto a me e si era anche spostata in un altro posto. E io non riuscivo a seguire le lezioni perché avevo perso delle cose. All'improvviso, quando vedevo l'insegnante, avevo sempre paura che mi prendesse in giro e che non sapessi la risposta.
Quando andavo a scuola, la mia testa era completamente vuota e desideravo essere invisibile.
Già la mattina a casa mi sentivo male e non riuscivo a fare colazione correttamente. I miei genitori mi hanno quindi permesso di rimanere a casa. Riuscivo a fare bene i compiti. Ma quando andavo a scuola, la mia testa era in qualche modo completamente vuota e desideravo essere invisibile, in modo che l'insegnante non mi vedesse e non mi facesse domande.
A un certo punto, però, i miei genitori hanno parlato con la mia insegnante. Ora vado da una psicologa scolastica. Mi mostra cosa posso fare se non me la sento di andare a scuola la mattina. Ci siamo esercitati in situazioni difficili con giochi di ruolo. Mi ha insegnatoesercizi di respirazione e mi ha detto che mi aiuta parlare apertamente delle mie paure. C'è anche una ragazza della mia classe che ora mi viene sempre a prendere a casa".
Paura di non riuscire più a stare al passo con la scuola
Andreas: "Mia è stata un'ottima allieva fin dall'inizio, è molto ambiziosa. Anche quando è tornata a scuola dopo la lunga malattia, ha preso buoni voti nonostante avesse perso molto tempo. Per questo ci è stato difficile capire da dove derivasse la sua paura di non riuscire a tenere il passo in classe.
Sospettiamo che ci fossero anche ansie sociali, la comunità di classe si era sviluppata senza di lei e lei doveva trovare di nuovo il suo posto in essa. Non abbiamo pensato a nessuna di queste cose quando ha ricominciato la scuola. Siamo contenti che la scuola ci stia supportando bene e speriamo tutti che Mia possa presto tornare a scuola con più gioia e meno ansia".