A tutti i cattivi genitori
Essere padre mi ha cambiato in un modo particolare: Mi ha reso più comprensivo. Non verso i bambini - Dio ce ne scampi e liberi! Sono più impaziente, anche più di prima. No, più comprensivo nei confronti degli altri genitori.
Valutavo spesso i genitori. E immaginavo quanto sarei stata affettuosa, avventurosa e giocosa con i miei figli un giorno. Oggi sono più prudente. Quando vedo una madre stanca con il suo bambino assillante in coda alla cassa della Coop e sento il bambino ricominciare: «Mamma, voglio ancora un po' di cioccolata...» - al che la madre perde completamente le staffe e grida: «Voglio, voglio, voglio - non si può sempre e solo volere, cazzo!».
Allora non penso più con il tono di voce di Bettina Wegner*: «Sono bambini così piccoli, non dovresti urlare con loro!». No, la mia simpatia va alla madre: «Che bambino orribile e sconsiderato!», penso. A volte mi viene da gridare: «Salvate la donna!». Ovviamente non direi mai una cosa del genere. Non lo penserei nemmeno. Ma sapete cosa intendo?
I bambini non fanno solo la felicità!
L'altro giorno ho visto un padre su una panchina di fronte al parco giochi che non ha alzato una sola volta lo sguardo dallo smartphone quando il suo bambino gli ha chiesto: «Posso mangiare la neve?». In passato avrei pensato: «Che razza di padre è questo? Quando avrò dei figli, risponderò a ogni domanda e aprirò loro gli occhi sulle meraviglie di questo mondo». Oggi penso: «Lascia stare quell'uomo e tieniti occupato».
Non fraintendetemi, io amo i miei figli. Ma quello che gli adulti senza figli tendono a dimenticare: I bambini non solo ti rendono felice. Ti prosciugano anche. Possono tirare fuori il peggio di te. E renderti l'opposto di ciò che vorresti essere. Essere genitori è un fallimento quotidiano e credo che i genitori non siano abbastanza compresi per questo.
Non possiamo pianificare la realtà, possiamo solo viverla.
Per molto tempo sono rimasta impressionata dalle famiglie (apparentemente) perfette, in cui bambini felici e genitori orgogliosi attraversano la vita mano nella mano. Mi chiedevo: come fanno? Ora mi chiedo: e se non fossero affatto buoni genitori, ma solo buoni figli? Bambini che sono semplicemente diventati sinceri, impegnati e felici da soli, e non perché i loro genitori hanno fatto tutto bene?
Nessuno negherà che l'amore e l'affetto siano importanti per i bambini quanto respirare e dormire, ma al di là di questo, non potrebbe essere che essi sviluppino anche un po' di autonomia, siano plasmati dall'ambiente e dalle loro origini e non esclusivamente dai genitori?
Forse non è vero. Ma nelle ore più buie della mia vita di genitore, è una piccola consolazione che non possiamo pianificare la realtà, possiamo solo viverla.
*Bettina Wegner è una cantautrice e paroliera tedesca. La sua canzone più conosciuta è «Kinder» (Sind so kleine Hände ...).