«Purtroppo i cellulari sono vietati in classe».
"A casa abbiamo un sacco di dispositivi elettronici: tablet, computer portatili e smartphone, compreso l'Apple Watch. Probabilmente perché mio padre è un informatico. Non ricordo nemmeno quando ho avuto il mio primo cellulare. Per la maggior parte ho imparato a usarlo da solo, il che non è difficile. Se ho delle domande, le rivolgo a mio padre o ai miei fratelli maggiori.
In classe lavoriamo al computer una o due volte alla settimana, in diverse materie, quando ci fa comodo. Per esempio, da internet possiamo trarre ispirazione per il disegno e spesso ci esercitiamo anche in matematica. Sul sito web del Lehrmittelverlag Zürich si trovano molti giochi numerici e buoni esercizi per il pensiero logico. Durante le lezioni, gli insegnanti ci lasciano scegliere se raccogliere informazioni dai libri o leggere su internet. Io di solito faccio entrambe le cose, ma in realtà preferisco internet. È più veloce trovare informazioni. Tuttavia, ce ne sono così tante che non è facile tenere traccia di tutto.
Quando uso le informazioni da Internet, mi assicuro che diversi siti web dicano più o meno la stessa cosa su un argomento. In questo modo, le informazioni saranno corrette. Sarei felice se potessimo usare non solo i computer portatili, ma anche i tablet o gli smartphone per lavorare. Purtroppo i cellulari sono vietati in classe.
Ma nella mia vita privata ci passo molto tempo. Mi piace navigare su YouTube, guardare film sui cavalli o i video di Dagi Bee, che riguardano lo stile e la moda. Uso il mio computer portatile o l'iPad di mio padre per giocare. I miei genitori non mi dicono cosa fare. Tuttavia, quando c'è brutto tempo, posso giocare solo per mezz'ora al massimo perché i miei genitori non vogliono che stia tutto il giorno davanti allo schermo. Quando c'è il sole, preferisco andare fuori".
Per saperne di più, consultate il nostro dossier "La rivoluzione digitale in classe":
- Interview: Philippe Wampfler gilt als Vorreiter und Experte für den Einsatz neuer Medien an Schulen. Herr Wampfler, machen digitale Medien Schule besser?
- Übersicht: Mit der Einführung des Lehrplan 21 in vielen Schweizer Kantonen bekommen «Medien und Informatik» eine grössere Bedeutung an den Volksschulen. Was steht genau drin und was bedeutet das für welche Altersstufe?
- Porträt: Stefan Bienz findet, dass die Schule das Potenzial digitaler Medien zu wenig ausschöpft. Der Vater zweier Teenager findet: «Die Schule soll besser aufklären»