La paura di perdersi

Spesso i giovani si mettono sotto pressione quando hanno a che fare con i social media o i giochi al computer, perché temono di perdere qualcosa. Se i genitori comprendono e rispettano questa urgenza, possono contribuire a ridurre al minimo lo stress.

Devo sbrigarmi... i bambini devono aggiornare la loro chat di WhatsApp, postare qualcosa su Facebook o Instagram o giocare all'ultimo round di Fortnite - «davvero ora, questo è molto, molto importante». C'è sempre qualcosa da fare.
Ma la cena è già in tavola, la stanza deve essere riordinata e i compiti non sono ancora stati fatti. Così i genitori spesso dicono, esasperati: «Adesso basta con queste sciocchezze».

Ma è sempre questa la risposta giusta alla richiesta di un bambino? Non è raro che la richiesta urgente di poter fare questo o quello sia alimentata dalla paura di perdere qualcosa. Qualcosa che al momento è particolarmente importante o popolare tra gli amici. Questo fenomeno è noto come FOMO , ovvero Fear Of Missing Out. In alcuni casi, questa paura può addirittura portare a comportamenti patologici. Secondo gli studi, sono particolarmente colpiti i giovani, la maggior parte dei quali è di sesso maschile.

Cercate di capire la realtà dei vostri figli. I social media (Facebook, WhatsApp o Snapchat) sono ormai una parte centrale della loro comunicazione. Anche a noi non piace quando veniamo strappati dal mezzo di una discussione con gli amici. Nella vita reale, questo è considerato addirittura una vera e propria maleducazione. I giovani giocatori la pensano allo stesso modo.

La comprensione reciproca nasce dall'interesse e dalla comunicazione

Ma il rispetto deve essere reciproco. E la comprensione reciproca si sviluppa attraverso l'interesse e la comunicazione reciproca. Quando in tavola c'è un pasto preparato con amore, questo dovrebbe avere una priorità maggiore rispetto alle chat su WhatsApp. Questo lo capiscono soprattutto gli adolescenti.

Se anche i genitori comprendono il contenuto di ciò che fanno gli adolescenti, possono reagire in modo più appropriato alla situazione. Il resto è pianificazione: con la semplice informazione «La cena sarà pronta tra 10 minuti», ad esempio. E con la concessione, come genitore, di dare attenzione ai figli quando ne hanno bisogno, anche se voi stessi dovete «controllare velocemente qualcosa sul cellulare».
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Michael In Albon ist Beauftragter Jugendmedienschutz und Experte Medienkompetenz von Swisscom.
Michael In Albon è responsabile della protezione dei giovani dai media ed esperto di alfabetizzazione mediatica presso Swisscom.

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