La nostra rivista a febbraio
Caro lettore
Nel nostro quartiere è stata recentemente aperta una casa di accoglienza per rifugiati. Prima che le persone vi si trasferissero, i nostri figli hanno potuto dare un'occhiata. Come due piccoli esploratori, si sono addentrati negli alloggi angusti, hanno esaminato la cucina e i bagni comuni e i 16 metri quadrati di superficie in cui ogni famiglia deve vivere. Alla fine, si sono resi conto quasi trionfalmente: «Un container come questo non è molto più grande
non molto più grande della nostra stanza dei giochi».
I rifugiati sono qui. E sono tra noi. «Come i bambini e i giovani immigrati stanno cambiando - e migliorando - le nostre scuole» è il titolo di un libro che ha fatto scalpore l'anno scorso - e ha scatenato molte reazioni piccate da parte di chi si batte contro i rifugiati. Ho chiesto all'autrice Katharina Blass di illustrarci l'impatto dell'immigrazione sul nostro sistema scolastico. E cosa pensare della preoccupazione che nelle classi piene di rifugiati non si parli quasi più tedesco e che la qualità dell'insegnamento ne risenta.
«Una generazione che ha sempre più
anni di vita è alle prese con il burnout, sta disegnando un percorso di vita per i propri figli con una velocità ancora maggiore, un rendimento ancora maggiore, una «promozione» ancora maggiore.
vita con ancora più velocità, ancora più performance, ancora più «promozione». Sta trasformando
asili in scuole perché
perché crede che i bambini che imparano la matematica
matematica in tenera età raggiungeranno più velocemente il loro obiettivo.
Aspettate un attimo: quale obiettivo?».Herbert Renz-Polster, pediatra tedesco,
scienziato e autore
Noi di Schweizer ElternMagazin siamo un po' orgogliosi di avere a bordo Michèle Binswanger come «Giornalista sociale dell'anno 2016», come riconosciuto dalla rivista di settore «Schweizer Journalist». Secondo la dichiarazione della giuria, la gamma di argomenti trattati dalla Binswanger è enorme. «Si va da «Calcio: una resa dei conti» a «Giornalismo spazzatura» e «Islamismo sessuale». Ma le sue tesi sono ideologicamente incalcolabili. È la femminista politicamente scorretta del giornalismo».
In questo numero, potete constatare voi stessi che la filosofa laureata e madre di due figli colpisce sempre il nervo del tempo con la sua eloquenza e le sue opinioni forti: nella sua rubrica più personale di Fritz+Fränzi, l'autrice scrive della bellezza dell'amore. E del dolore che provoca. Un grande testo, a mio parere.
Spero che vi piaccia leggere questo numero. Nei prossimi giorni troverete su questo sito anche alcune storie selezionate dalla rivista, oltre a testi che pubblichiamo solo online sul nostro sito www.fritzundfraenzi.ch.
Cordiali saluti, Nik Niethammer