«Il pericolo è davanti al dispositivo!».
L'esperto di protezione dei dati Martin Hellweg ha dissipato le speranze di molti genitori di trovare una soluzione semplice fin dall'inizio: « Non esiste un programma che si possa semplicemente installare e tutto andrà bene", ha sottolineato. Ha anche sottolineato di non voler mostrare ai genitori durante il seminario come modificare le impostazioni di sicurezza di un'app o di un social network. Perché: "Domani potrebbe essere completamente diverso! E confido che tutti voi possiate cercare su Google e trovare le numerose istruzioni online».
L'obiettivo principale dell'esperto di protezione dei dati venerdì pomeriggio è stato quello di trasmettere una certa mentalità, una grande cautela quando si tratta dei propri dati. «Il pericolo maggiore non è nel dispositivo, ma davanti ad esso», è convinto Hellweg. Le persone rendono le cose troppo facili agli intermediari di dati, agli hacker e persino agli ex partner vendicativi.
Per esempio, quando sono comodi: «Ogni nuovo dispositivo è una nuova opportunità», dice Hellweg. «Non limitatevi a copiare il vecchio computer su quello nuovo, ma copiate i vostri dati. Ricaricate solo i programmi di cui avete veramente bisogno e verificate le attuali norme di sicurezza».
Oltre alla convenienza, anche la libertà con cui le persone condividono i propri dati è problematica. E questo vale soprattutto per i giovani. Hellweg: "Insegnate ai vostri figli a chiedersi ogni volta se hanno davvero bisogno di postare questa foto adesso. Il breve piacere, l'approvazione degli altri, è davvero superiore al danno a lungo termine? Posso ancora sostenere questa foto quando faccio domanda per un apprendistato?".

Hellweg ha mostrato la facilità con cui gli intermediari di dati possono creare profili molto precisi di una persona, comprese le sue preferenze sessuali e politiche. Per farlo, utilizzano liste di amici, analizzano i like di Facebook e programmano giochi apparentemente innocui come «Quale Puffo sei?».
A questo punto è stata posta la domanda che molti si pongono: «È così grave se i data broker sanno se sono gay e se fumo?». Le diapositive successive hanno fornito la risposta: sarebbe un male se le informazioni venissero vendute alle compagnie di assicurazione sanitaria, per esempio, che potrebbero così mettere le persone su tariffe diverse. E, naturalmente, nessuno può prevedere quale sarà l'evoluzione politica della Svizzera nei prossimi decenni, se rimarrà sempre tollerante come lo è oggi.

Oltre al sistema politico, anche il sistema giuridico è in costante evoluzione. L'avvocato dei media Matthias Schwaibold ha fornito una panoramica su questo aspetto. È emerso chiaramente che, in caso di attacco o hackeraggio online, il diritto civile offre molte possibilità. Ma solo se si conosce l'autore del reato. Le denunce penali, invece, possono essere presentate anche in forma anonima, anche se spesso si tratta di un reato più grave.
Inoltre, i testi giuridici lasciano spesso i genitori un po' perplessi, come sottolinea Schwaibold. Ad esempio, la «capacità di azione e di giudizio» di un minore online viene stabilita caso per caso. «Se cercate un articolo che indichi l'età in cui un giovane può utilizzare un'app di incontri come Tinder, ad esempio, cercherete invano».
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