Il cyberbullismo si nutre di spettatori
Diventare vittima di cyberbullismo può essere estremamente stressante per bambini e ragazzi. Tuttavia, il bullismo non riguarda solo gli autori e le vittime, ma anche il più ampio ambiente sociale in cui tutte le persone coinvolte svolgono il loro ruolo, compresi i seguaci e la «maggioranza silenziosa». Per spezzare la dinamica negativa che mantiene il bullismo, genitori e insegnanti dovrebbero cercare di coinvolgere questi due gruppi nella risoluzione del problema. L'obiettivo deve essere quello di sottrarre all'autore del reato il sostegno attivo o passivo della comunità.
Il primo passo, forse il più difficile per gli adulti, è riconoscere cosa sta succedendo: Chi sta vittimizzando chi e perché? Quali sono le dinamiche di gruppo in una classe o in un gruppo? E perché la maggior parte delle persone tace e non si fa coinvolgere? È paura, indifferenza o desiderio di essere dalla parte del più forte? È da qui che un genitore deve partire: Innanzitutto, cercare di affrontare la situazione in famiglia. Un punto importante è scoprire perché il proprio figlio rimane in silenzio o addirittura simpatizza con l'autore del reato. In questo contesto, il rapporto Focus dello studio JAMES sull'uso dei media da parte dei giovani, dell'agosto 2021, mostra in modo impressionante che anche coloro che sono «solo» spettatori del cyberbullismo soffrono: i bambini colpiti hanno dichiarato di sentirsi a disagio, depressi e tristi quando si sono trovati di fronte all'odio online e hanno assistito al bullismo di qualcun altro.
Incoraggiare il bambino a prendere le difese degli altri.
Cercate di far capire a vostro figlio l'ingiustizia della situazione e fate appello alla sua solidarietà: E se foste voi stessi colpiti? Non vorresti che qualcuno ti aiutasse? Se il sostegno del gruppo viene ritirato da chi commette un reato, spesso il bullismo diminuisce rapidamente. Incoraggiate vostro figlio ad avere una propria opinione e a prendere le difese di se stesso e degli altri. Può essere un'esperienza significativa e formativa per il bambino essere in grado di difendersi dalle ingiustizie come parte di un gruppo alleato.
Per consentire ai bambini e ai ragazzi di abbandonare il ruolo di seguaci o spettatori, gli insegnanti e i genitori dovrebbero anche discutere con loro come reagire agli attacchi verbali dei bulli. Ad esempio, non è consigliabile rispondere agli insulti, diventare altrettanto aggressivi o cercare di difendersi da insinuazioni assurde. È meglio porre al bullo domande serie sulle ragioni dei suoi sentimenti: Perché reagisce in modo così forte a questa persona, cosa la infastidisce esattamente? In questo modo si ha la possibilità di spostare la discussione dalla vittima ai fatti. Così anche i giovani più passivi o ansiosi oseranno prendere posizione in una discussione di gruppo.
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