Date forza a vostro figlio!

L'ultima puntata di questa mini-serie sull'hate speech nei media online si è occupata di ciò che rientra in questo termine e delle conseguenze che può avere per i giovani che diffondono tali affermazioni su Internet. Questa volta l'attenzione si concentra su come i genitori possono proteggere i propri figli.

Il modo migliore per proteggere i giovani dai discorsi d'odio è metterli in condizione di affrontare il problema in modo autonomo e sicuro. A tal fine, i genitori dovrebbero affrontare i temi dell'incitamento all'odio, del bullismo e del razzismo fin dalla più tenera età.
Non appena un bambino riceve un telefono cellulare, deve imparare alcune nozioni di base:
Cosa è privato e cosa non va bene su una piattaforma di social media?
Quali impostazioni devo fare sul mio cellulare e sulle piattaforme di social media?

  • Ich sollte zuerst überlegen, was ich teile, erst dann auf den Knopf drücken.
  • Wie sperre ich Hate Speaker auf meiner Timeline?
  • Grundsätzlich pflege ich einen respektvollen Umgangston.
  • Ich reagiere auf negative Kommentare erst mal nicht.

Non fate formazione con i vostri figli, ma parlate dei singoli argomenti quando vi sembra opportuno. Se configurate insieme il nuovo cellulare, dovreste anche esaminare insieme le impostazioni di sicurezza. Oppure riprendete il filo del discorso quando vostro figlio vi parla di un commento aggressivo.
Se vostro figlio è bersaglio di commenti di odio, dovreste agire con decisione. Naturalmente, come genitori, dovete prima sapere che c'è qualcosa che non va. Pertanto, affrontate il problema fin dall'inizio e incoraggiate il bambino a segnalarvi questi episodi. È importante un rapporto aperto e di fiducia.

Attivarsi, rimanere in dialogo

In caso di incidente, è meglio proteggere le prove con degli screenshot. Rassicurate vostro figlio che gli coprite le spalle ad ogni costo. Dimostratelo agendo, ma sempre in stretta consultazione con vostro figlio. Non c'è niente di più imbarazzante di un genitore che fa di una montagna una collina di mole.
Un confronto diretto può essere utile se conoscete i responsabili. Non minacciate! Discutete il commento, fate domande e sottolineate l'effetto che può avere. Se necessario, coinvolgete anche i genitori dell'autore dell'odio. Se non si conoscono gli autori, coinvolgere la scuola o i servizi sociali. In caso di episodi ricorrenti, segnalateli alla polizia.
La cosa più importante in questi momenti è che vostro figlio senta che lo sostenete incondizionatamente. C'è infatti il rischio che i bambini coinvolti si colpevolizzino anche in caso di discorsi d'odio discriminatori. Questo non deve accadere.

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Michael In Albon ist Beauftragter Jugendmedienschutz und Experte Medienkompetenz von Swisscom.
Michael In Albon è responsabile della protezione dei giovani dai media ed esperto di alfabetizzazione mediatica presso Swisscom.