«Anche le persone di talento devono imparare a gestire i fallimenti».

Signor Gyseler, si presume che i bambini dotati possano cavarsela senza problemi a scuola. È vero?

No. Anche i bambini dotati possono avere problemi a scuola, non nonostante il loro talento, ma proprio a causa di esso. Si può pensare al talento come a una medaglia con due facce molto diverse: Questi bambini elaborano i contenuti accademici più velocemente degli altri, il che può portare vantaggi a scuola. Tuttavia, di solito lo fanno altrettanto velocemente, tanto che non hanno quasi il tempo di rendersi conto di come hanno risolto il compito. Lo si può vedere anche nelle scansioni cerebrali. I bambini mancano di queste strategie di apprendimento quando ne hanno davvero bisogno, spesso quando passano a un livello scolastico superiore. Ciò può comportare difficoltà di apprendimento, problemi comportamentali e un elevato livello di stress. Per evitare problemi a scuola, i bambini dotati devono quindi essere trasformati in professionisti dell'apprendimento.

Cosa caratterizza questi professionisti dell'apprendimento?

Tre abilità sono al centro delle persone dotate. In primo luogo, le strategie di apprendimento menzionate in precedenza, in particolare il problem solving. Prendete compiti aperti che non hanno soluzioni esatte: Quanti alberi ci sono in Svizzera? Per esempio, i bambini imparano a lavorare abilmente con le ipotesi: un bambino ha recentemente iniziato il suo ragionamento dicendo che probabilmente in Svizzera ci sono tanti alberi quante persone. Interessante! Una seconda abilità è la capacità di dare il meglio di sé agli esami. Questo aspetto viene naturale a molti bambini dotati nei primi anni di scuola, ma deve essere affrontato, soprattutto se c'è il rischio di perfezionismo. In terzo luogo, la gestione del fallimento. Se un esame va improvvisamente male, questo è estremamente difficile per molti studenti dotati. Tuttavia, esistono tecniche che possono essere utilizzate, come i «piani se-allora».

Anche i genitori possono sostenere il proprio figlio dotato?

In sostanza, la scuola è responsabile di queste competenze, che per me sono la promozione del talento. Ma prendiamo il tema dell'insuccesso: la cultura dell'insuccesso gioca un ruolo fondamentale, anche a casa. A volte basterebbe fare una breve chiacchierata a cena, di tanto in tanto, alla fine della settimana, sull'errore più grave commesso negli ultimi giorni e discutere di come evitare che si ripeta in futuro. Un piccolo rituale, magari per un mese: non richiede molto impegno, ma può avere un effetto sorprendente.